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Showing posts from May, 2017

François soutient marxiste promoteur de l'homosexualité Milagro Sala

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fr.news   François a envoyé ce mercredi une lettre manuscrite de soutien à l'activiste de gauche argentine Milagro Sala, dirigeante de l'association Tupac Amaru qui reçoit chaque mois l'équivalent de plus 1,5 millions d'euros du gouvernement pour divers projets sociaux . Tupac Amaru s'implique notamment en matière de contraception et d'avortements gratuits, et promeut l'homosexualisme et l'idéologie du genre. En janvier 2016 Sala a été arrêtée pour fraude et association de malfaiteurs. Elle aurait détourné 1,5 millions d'euros destinés à aider les pauvres. Peu de temps après son arrestation François lui a envoyé un chapelet . Les modèles politiques de Sala sont Che Guevara et le président bolivien Evo Morales. Elle est critiquée pour sa soif de pouvoir, son comportement autocratique et son tempérament violent. Elle se dit "catholique à [sa] façon" et croient au paganisme indigène et aux chamanes.  En juin 2014 e

Bergoglio supporta l'omosessualista sovversiva Milagro Sala.

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it.news Mercoledì Francesco ha inviato una lettera scritta a mano di sostegno all'attivista argentina di sinistra Milagro Sala, attualmente in galera per appropriazione indebita. Milagro Sala è il capo dell'associazione Tupac Amaru, la quale riceve mensilmente 1,9 milioni di dollari dal governo argentino per diversi "progetti sociali". Tra gli altri, Tupac Amaru prevede contraccezioni e liberi aborti, e promuove l' omosessualità e l'ideologia di genere. Nel gennaio 2016 Sala è stata arrestata a causa di accuse di frodi e di cospirazione criminale. Lei presumibilmente approfittò di 1,8 milioni di dollari USA destinati ad aiutare i poveri. Poco dopo l'arresto, Francesco le mandò un rosario . Sala considera il comunista Che Guevara o il presidente boliviano socialista Evo Morales come i suoi modelli politici. È criticata per la sua sete di potere, il comportamento autocratico e il temperamento violento. Milagro Sala chiama a se stessa "c

Vaticano okkupato – Don Elia.

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Chiesa e post concilio Il terrore è palpabile negli uffici della Curia Romana. Cellulari e caselle di posta elettronica dei suoi funzionari sono tenuti sotto controllo. I membri di interi dicasteri sono stati rinnovati in senso progressista, i loro titolari – se rimasti al loro posto – completamente esautorati. I vescovi del mondo vivono con l’incubo di una rimozione infamante per “negligenza” nel trattamento dei casi di abusi. I professori delle facoltà teologiche vengono sorvegliati e le loro lezioni passate al vaglio per verificare che siano in linea con il “nuovo corso”. Chierici e religiosi sono segnalati ai superiori, se parlano anche solo un po’ troppo del Papa; chi lo attacca pubblicamente (cosa che sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI era all’ordine del giorno) è prontamente fatto a pezzi. Dal colle vaticano, dove regna un clima di sospetto e paura, alle estreme “periferie” della Chiesa Cattolica, dove può sparire chi non è omologato, ci si sente prigionieri di